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martedì 17 marzo 2015

FreeBSD VIMAGE

I never noted VIMAGE, the kernel virtualization project of FreeBSD  until I read that PCBSD was making changes in order to use VIMAGE on jails.
The idea behing VIMAGE, also called VNET, is to provide a self-contained-per-jail-status in order to virtualize modules and their behavior. This translates to the opportunity to virtualize network stacks on a per-jail basis, something that reminds me the OpenSolaris CrossBow Project.

giovedì 1 novembre 2012

SmartOS


SmartOS è un sistema operativo basato sul kernel del defunto OpenSolaris. E' bene fare un po' di chiarezza: SmartOS non è il nuovo OpenSolaris (come qualcuno ad una conferenza lo ha definito). Il nuovo OpenSolaris, o meglio il suo erede, si chiama OpenIndiana (sempre ammesso che abbia senso parlare dell'erede di OpenSolaris!). SmartOS è un sistema basato sul progetto IllumOS che tiene vivo il kernel dell'allora OpenSolaris dopo che Oracle ha pensato bene di trucidare un progetto così promettente.
Ad ogni modo, il progetto SmartOS sembra promettente e l'azienda che lo gestisce ha assunto buona parte degli ingegneri di Sun che Oracle ha smarrito. Vale quindi la pena osservare l'evoluzione di tale sistema.

martedì 3 luglio 2012

OpenSolaris inghiottito da Oracle

Beh, di come Oracle si sia comportata con il sistema OpenSource di casa Sun non è certo una novità. Ma è da qualche giorno che nemmeno il non piu' tanto aggiornato planet dedicato a questo sistema operativo, planet.opensolaris.org non apre un aggregatore bensì la pagina ufficiale di Oracle Solaris (si noti l'assenza della parola "Open"). Sarò malizioso, ma io lo vedo come un chiaro segnale che non solo il sistema operativo deve essere rimpiazzato da quello proprietario, ma che perfino le notizie sul sitema operativo open non devono piu' circolare. E intanto sembra che anche altri progetti siano stati "colpiti", e anche il sito di Belenix non risponde piu'...guasto temporaneo o cessazione?

mercoledì 30 marzo 2011

OpenIndiana e password di root dopo l'installazione

Nelle nuove installazioni di OpenIndiana, la derivata di OpenSolaris, l'utente root e' disabilitato per default. La situazione e' documentata e la modifica e' stata necessaria a causa di alcuni problemi di sicurezza. Tuttavia questo fa si che l'utente che esegue il sistema non sia in grado nemmeno di eseguire il programma per l'installazione di software e aggiornamento. La soluzione al problema e' semplice:

sudo -s
inserire la password utente
passwd root

e cosi' facendo l'utente root viene abilitato nuovamente e il sistema diviene nuovamente usabile nella sua interezza.

martedì 29 marzo 2011

Ping statistics forzato in Solaris?

Generalmente sono una persona pratica e pragmatica, ed e' per questo motivo che sono rimasto sconvolto da una modifica al comando ping(1) di Solaris. Brevemente: il comando ping di Solaris invia un singolo pacchetto all'host di destinazione, a differenza del ping di una distribuzione Linux che entra automaticamente in statistic mode inviando pacchetti all'infinito. Ebbene, qualcuno, stanco di dover sempre digitare lo switch -s su Solaris per abilitare un ping continuo ha pensato bene di fare una modifica al programma per abilitare di default questa funzionalita'. La modifica prevede che se nell'ambiente di sistema esiste una determinata variabile (impostata a qualunque valore non nullo) ping eseguira' in modalita' non statistica. La cosa e' sorprendetemente stupida! Anzitutto si costringono gli utenti a inserire una variabile di sistema (consumo di memoria) quando un alias del comando sarebbe sufficiente. In secondo luogo cosi' facendo si rischia di modificare il comportamento del comando anche negli script che si ritrovano tale variabile esportata. Ora, e' vero che chi usi ping negli script senza un count (conteggio del numero di pacchetti) e' un'idiota, ma programmi molto vecchi potrebbero risentire negativamente di questa funzionalita'. Insomma, perfino il DOS ha un ping migliore di quello proposto da Solaris!

Oracle non supporta Solaris nel suo open forum?


Il 14 Aprile Oracle terra' una sessione Web aperta in cui spieghera' alcune cose riguardanti Solaris, le strategie di mercato e l'evoluzione dei sistemi operativi, come usare IPS e la virtualizzazione e, ovviamente, tutte le novita' di Solaris 11. L'evento e' gratuito, ma occorre registrarsi per avere la possibilita' di partecipare anche da una chat dal vivo. Ebbene, essendo la sessione dedicata a Solaris mi sarei aspettato di vedere Solaris fra le piattaforme richieste per la partecipazione, mentre il sistema di testing per partecipare alla sessione live richiede la presenza di qualunque altro sistema operativo eccetto Solaris! Significa forse che perfino Oracle non pensa che Solaris possa essere installato come sistema desktop? E' una semplice dimenticanza? E' una svista colossale? In realta' si tratta del sistema che fara' da hosting per l'evento che non elenca Solaris fra i sistemi supportati, mentre e' certo che una installazione base del sistema (o dei suoi derivati) funzionera' a patto di avere Firefox, Flash, cookies abilitati.

mercoledì 9 marzo 2011

Linux si avvicina a DTrace (?)

Il kernel di Linux include ora una funzionalita' per molti versi paragonabile a DTrace di (Open)Solaris (e derivati): la tracing API. L'idea della tracing API e' quella di inserire dei marcaposto nel codice del kernel per agganciare puntatori a funzione che verranno invocati al raggiungimento delle probes (sonde) nel kernel stesso. Sostanzialmente si tratta di un meccanismo ad eventi per il kernel. L'API viene divisa sostanzialmente in due parti:
  • trace points: ovvero dichiarazione delle sonde. Mediante una serie di macro si possono definire funzioni generiche (con relativi parametri) e invocare tali funzioni in punti dle codice del kernel. Le funzioni non faranno altro che andare a richiamare i listener agganciati alle sonde.
  • trace events: sono un API di livello piu' alto costruita sui tracepoints. Sostanzialmente un evento e' un trace point con in piu' dei dati (contenuti in una struttura) che puo' essere esaminata lato utente. L'idea e' che quando scatta l'evento la struttura dati venga copiata con dei dati forniti da del codice (es. un modulo caricato).

In userspace occorre abilitare il tracing editando i file del sysfs sotto alla directory kernel/debug/tracing inserendo il classico 1 negli eventi (o nei sottosistemi) per abilitare il tracing. A questo punto si avra' una printk() gratuita per l'evento abilitato, o se si e' scritto un proprio evento si avra' l'esecuzione del codice di tracing specificato.
Si e' ancora abbastanza lontani dalla potenza di DTrace, anche se strumenti quali perf promettono molto bene, ad ogni modo penso che questa sia una bella mossa da parte del kernel Linux che potrebbe portarlo ancora piu' pesantemente a sostituire quei sistemi enterprise che stanno difendendo con i denti la loro posizione. Per maggiori informazioni si veda questo ottimo articolo.

venerdì 21 gennaio 2011

Il triste cammino di OpenSolaris (e degli altri...)

Ho trovato una coppia di blog post veramente interessanti sul caso Oracle-Sun e i progetti Open Source. Il primo post mostra dove siano finiti i principali sviluppatori e membri del core Sun ad un anno (circa) dalla acquisizione di Oracle; il secondo post mostra invece lo stato attuale dei progetti Open Source iniziati e/o sostenuti da Sun. Ci sono diverse cose interessanti da osservare: la prima e' che OpenSolaris viene considerato un progetto strategico per Oracle, ma non per questo viene sviluppato con i canoni OpenSource caratteristici di tale progetto. In altre parole, Oracle ha "divorato" il buono prodotto da Sun e dalla comunita' per creare un prodotto strategico nel mercato commerciale. L'altra cosa interessante da notare e' che il supporto MySQL, seppur non modificato negli intenti, ha subito una profonda variazione. Se e' pur vero che ora MySQL puo' contare sul supporto nativo InnoDB (che e' il motore di default per la versione 5.5), molti degli sviluppatori principali sono "scappati" verso altri progetti come MariaDB.

sabato 13 novembre 2010

OpenSolaris promo t-shirt

Qualche giorno fa ho comprato una delle magliette promozionali di OpenSolaris. Seppur vero che il destino di OpenSolaris è ormai irrimediabilmente segnato, è altrettanto vero che le magliette promozionali erano dei veri e propri pezzi d'arte!

lunedì 18 ottobre 2010

Nuove community dopo l'acquisizione da parte di Oracle di Sun

E c'è ancora chi non si preoccupa della politica del software! Mi fanno ridere quei guru (presunti) dei database che mesi fa scrivevano di non avere alcun interesse a seguire la faccenda MySQL/PostgreSQL/Oracle, mostrando una pesante incompetenza nel non voler comprendere come il software oggi giorno non sia solo una manciata di file sorgenti ma un vero e proprio sistema politico.
ad ogni modo, vista la reluttanza di Oracle nel fornire uno straccio di supporto alle comunità OpenSource che alla fine le hanno donato, tramite Sun, ottimi prodotti, molte community si stanno organizzando, ri-organizzando e preparando ad uno sviluppo "parallelo" se non proprio a dei veri e propri fork dei progetti Sun/Oracle.
Due in particolare vanno citate:
All of Oracle’s efforts on binary distributions of Solaris technology
will be focused on Solaris 11. We will not release any other binary
distributions, such as nightly or bi-weekly builds of Solaris
binaries, or an OpenSolaris 2010.05 or later distribution. We will
determine a simple, cost-effective means of getting enterprise users
of prior OpenSolaris binary releases to migrate to S11 Express.
  • LibreOffice è una comunità nata attorno al progetto OpenOffice con il chiaro intento di produrre una suite per ufficio libera, come lo è stata OpenOffice, senza però nessuna azienda che ne governi il ciclo di vita.
Quindi dopo la fuga dei cervelli da Oracle, alcuni fra i progetti piu' importanti e visibili ereditati da Sun iniziano a vivere di vita propria per non dover rischiare di vederli morire per una strategia commerciale. 
Oggi però, come sviluppatore Java, mi da da pensare il fatto che IBM voglia unirsi a Oracle per lo sviluppo di OpenJDK. Dentro di me penso all'eterna battaglia IBM vs Sun per il predominio di Java, battaglia che mi ha sempre fatto pendere dalla parte di IBM per gli ottimi prodotti realizzati (Eclipse, Jikes - compilatore e virtual machine, SWT), e penso che IBM potrebbe tranquillamente stare sulle proprie gambe nella battaglia per Java. Ma forse non è IBM ad avere paura, è Oracle (si veda la battaglia legale contro Google). E allora Oracle, spaventata, cosa fa? Cerca di accaparrarsi le simpatie degli sviluppatori che si fidano di IBM. E IBM accetta perché ha tutto l'interesse nel diventare partner del vendor Java. Almeno, questa potrebbe essere una interpretazione.

martedì 13 luglio 2010

OpenSolaris sopravvierà?

Ho recentemente letto questo ineteressante articolo sul futuro di OpenSolaris...francamente speravo che questo fantastico sistema operativo avesse alle spalle una community un po' piu' robusta. Spero comunque che la situazione si risollevi presto!

sabato 27 marzo 2010

Korona @ OpenSolaris

Il progetto Korona ha pubblicato una interessante survey su cosa gli utenti vorrebbero del nuovo KDE 4 su piattaforma OpenSolaris. Da quanto emerge dalla survey, come prevedibile, gli utenti sono disponibili a rinunciare ad alcune funzionalità pur di avere un desktop completo ed aggiornato.

giovedì 25 marzo 2010

OpenSolaris: boot testuale

In certi casi puo' essere necessario osservare cosa il sistema sta facendo al boot, e per questo occorre intervenire sulla configurazione di Grub di OpenSolaris. Le cose da fare sono le seguenti:
  1. entrare nella modalità editing di Grub (e) o editare il file di avvio;
  2. rimuovere la linea con splashimage
  3. rimuovere la linea con foreground
  4. rimuovere la linea con background
  5. posizionarsi sulla linea che contiene la dicitura kernel e cambiare l'ultimo argomento console settandone il valore da graphic a text
  6. effettuare il boot (b)

giovedì 7 gennaio 2010

La mia (dis)avventura con OpenSolaris 2009.11


Le premesse

Utilizzo Linux da almeno 10 anni, mi trovo molto bene con
un sistema così flessibile e configurabile. Grazie a Linux
e al suo ecosistema ho potuto apprezzare l'OpenSource e
sposare questo modello di sviluppo e questa filosofia di
pensiero. Inizialmente usavo sistemi rpm-based, poi una
volta scoperto il package manager di Debian mi sono
convertito a questi tipi di distribuxzione. Ritengo infatti
che passare ore a configurare e compilare software serva
per sistemi mission-critical, non per farmi fare altra
pratica e passare notti sveglio al computer.

Sono un fan fedele del KDE, ho stretto i denti con quel
bagno di sangue che fu il passaggio alla versione 4.0, e
sono contento di aver visto tutte le versioni fin dalla
prima. Non apprezzo il KDE solo per il suo aspetto grafico
(che oggettivamente puo' essere considerato di gran lunga
superiore ai suoi rivali), ho studiato le librerie Qt sulle
quali è costruito, le ho confrontate con le GTK+ alla base
delle librerie e del desktop Gnome e ritengo il binomio
Qt/KDE molto piu' elegante di quello GTK+/Gnome. La mia
applicazione desktop principale è KMail, il miglior client
di posta che abbia mai visto (e ne ho provati tanti...).

Sviluppo applicazioni Java (e non solo) utilizzando l'IDE
Eclipse, che ritengo il miglior IDE disponibile per Java.
Ho iniziato ad usarlo all'epoca della versione 2, dopo aver
visto dal vivo una dimostrazione ad una conferenza in
Irlanda (all'epoca usavo il pachidermico Netbeans, che
comunque era piu' smilzo di Forte For Java!). L'unico
svantaggio che trovo in Eclipse è che la versione Linux
utilizza il binding con GTK+, quindi il suo utilizzo in KDE
non risulta pienamente integrato e performante. Da notare
che, siccome sviluppo anche applicazioni RCP, sono legato a
Eclipse come piattaforma.

Il mio editor preferito è Emacs (anch'esso con binding
sulle GTK+ - non poteva essere altrimenti essendo l'editor
di Stallman!) anche se la maggior parte delle volte
direttamente a terminale (quindi senza mouse).

Quasi tutte le cose che faccio le svolgo attraverso la
Konsole, e spesso ho piu' di 5 tab attivi
contemporaneamente.

Utilizzo Kopete per l'instant messaging, e lo trovo un
programma molto utile e ben strutturato, anche se devo
ammettere mi sembra meno polimorfico del suo antagonista
Pidgin.

Il mio browser preferito è Firefox, dopo aver usato
infatti a lungo Konqueror ho deciso di usare il prodotto di
Mozilla poiché consente l'installazione di molti plugin e
addon per il debug e l'analisi delle applicazioni Web.

Utilizzo git come SCM anche per i miei documenti personali
(almeno per quelli per i quali abbia senso mantenere le
versioni). Ovviamente per molti "progetti" non ha senso
usare uno strumento potente come git, ma sono un ingegnere
pragmatico e tendo ad usare i migliori strumenti
disponibili, o meglio quelli che ritengo migliori, per
capirne a fondo la mentalità e le potenzialità in ogni
situazione.

Proprio per questa mia curiosità e voglia di usare sempre
gli strumenti migliori, qualche mese fa mi interstadisco a
studiare OpenSolaris. Seguo lo sviluppo del sistema dal
2006 (piu' o meno quando venne reso open il cuore di
Solaris) e conosco Solaris dai tempi dell'università
(amministravo alcune workstation sun4u). Quindi non ero
digiuno del sistema Solaris/OpenSolaris quando ho deciso di
riprendere in mano il sistema. E finalmente mi decido a
provarlo sul mio portatile, un Acer Aspire 6935, poiché
l'unico modo per imparare veramente un sistema, secondo me,
è quello di lavorarci ogni giorno. E qui comincia la mia
avventura.

Installazione e utilizzo di OpenSolaris
La mia prima idea è quella di installare OpenSolaris a
fianco del mio sistema Linux, quindi in triple boot. Per
farlo libero una delle tante partizioni presenti sul mio
disco e inizio il proceesso di installazione di
OpenSolaris. Stranamente la finestra di partizionamento non
riconosce nessuna partizione estesa (e quella liberata era
ahimé estesa). Dopo un po' di ricerca sul Web ho scoperto
che OpenSolaris non supporta ancora le partizioni estese, e
quindi non posso procedere all'installazione sul mio
computer. A questo punto l'unica soluzione è quella di
rimuovere Linux, ma ancora non mi sento pronto, quindi
decido di installare OpenSolaris su una macchina virtuale.

Creo quindi una macchina VirtualBox sulla quale inizio a
fare esperimenti. Grazie alla bibbia di OpenSolaris
sperimento il fantastico ZFS, le zone e IPS. Aggiorno il
sistema, uso RBAC, SVC e sperimento la stabilità di
OpenSolaris. Il sistema mi piace, così decido di provare a
creare un ambiente simile al mio Linux per essere sicuro
che tutto possa funzionare in una installazione sul
bare-metal.
Inizio dal KDE: OpenSolaris viene distribuito con Gnome, e
KDE 4 non è aggiornato alle ultime versioni. Con non poca
fatica riesco ad installare KDE 4.3.2 quando sul mio Linux
sto usando un KDE 4.3.4. A questo punto, con KDE al suo
posto, posso migrare posta, instant messaging e i profili
di Konsole. Ma ora viene la prima nota dolente: uno dei
compilatori che uso al lavoro non è disponibile per Unix
ma solo per Linux. La mia prima idea è quella di usare una
branded-zone, ma alla fine non mi interessa installare un
Linux virtualizzato in branded-zone, mi va bene installarlo
anche come VirtualBox. In sostanza, posso aggirare
l'ostacolo del compilatore mediante la virtualizzazione;
non sarà comodo come accedere direttamente dal sistema
host, ma almeno funzionerà. Dopotutto si deve essere
disposti a fare qualche sacrificio per usare il meglio che
ci sia, no?
Per gli altri programmi non sembrano esserci problemi:
installo Eclipse dai repository IPS e sembra tutto a posto.
Ahimé non lo testo appieno, cosa che mi costerà in futuro.
Insomma, mi sento pronto per installare OpenSolaris sul
bare-metal.

Ma il bare-metal non è la macchina virtuale!
Dedico una partizione da 170GB a OpenSolaris e avvio il
processo di installazione, che stranamente si blocca al 70%
e si congela. Forse un problema del CD-Rom, comunque non si
ripeterà piu' nelle successive installazioni.

Finalmente il momento del primo avvio e la prima amara
sorpresa: mentre la scheda di rete wireless funziona
benissimo, la scheda ethernet (Atheros) non viene
riconosciuta. Dopo una ricerca sul Web scopro che il driver
della mia scheda di rete è contenuto nel pacchetto
SUNWatge, ma l'installazione tramite IPS non funziona a
causa del diverso snv (il 2009.11 ha snv 111, mentre il
pacchetto in questione richiedeva snv 130). Devo quindi
prima aggiornare il sistema da snv_111 a snv_130, cosa che
richiede il download di circa 890 MB di software (tramite
scheda wireless!). Al riavvio del sistema un'alta amara
sorpresa: GDM si lamenta circa il file /Xsession e la
finestra di login sembra avere problemi a visualizzare
correttamente sfondo e menu' delle opzioni. Non solo, una
volta fatto il login lo schermo rimane completamente
bianco! Dopo un po' scopro che il sistema non è congelato,
sta funzionando (ALT+TAB mi mostra il movimento fra
finestre tutte bianche senza farmi vedere i contenuti), e
da una ricerca sul Web scopro che l'aggiornamento snv_130
ha effettivamente qualche problema con le schede grafiche
NVidia che puo' produrre questo strano effetto se Compiz è
abilitato. La soluzione consiste nel fare il login da una
sessione Failsafe e invocare il programma di "pulizia"
gnome-cleanup per rimuovere le preferenze del desktop e
disabilitare quindi Compiz. In questo modo, a parte il
problema a GDM, posso fare il login correttamente anche se
ora il desktop Gnome risulta "piatto" e privo di effetti.

Prima di procedere all'installazione del software desktop
(KDE prima di tutto) decido di installare Eclipse. Il
repository IPS propone ancora Eclipse 3.4.2 anziché la
nuova serie 3.5, ma questo non è per me un grosso
problema. Però in Eclipse devo installare diverse librerie
e plugin (AspectJ, EGit, le librerie per lo sviluppo RCP,
...) e quindi inizio la procedura di installazione del
nuovo software dall'interno dell'IDE. Qualcosa però non
va: dopo le prime dialog di selezione del software, Eclipse
sembra bloccato. Pur premendo il classico pulsante "Next"
della dialog corrente, che sembra rispondere all'input,
l'IDE non fa nulla. Di fatto sembra che la pressione del
pulsante faccia perdere il focus alla selezione corrente.
Provo e riprovo ma non riesco ad installare i plugin che mi
servono.

A questo punto mi trovo ad un punto morto: OpenSolaris ha
dei problemi (Eclipse, GDM, la scheda grafica) e io sono
senza il mio ambiente desktop e, cosa piu' importante, i
miei dati personali (ad esempio la posta). Nonostante fossi
disposto ad accettare l'uso di un KDE leggermente piu'
arretrato rispetto agli ultimi rilasci (purché stabili),
nonostante fossi anche disposto a valutare il passaggio a
Gnome (bisogna pur provare tutto, no?), nonostante potessi
soprassedere sull'assenza delle ultime versioni di Eclipse
(anche se la 3.5 esiste per Solaris, ma non è compatibile
con OpenSolaris), mi trovo con le mani legate. Insomma,
già puo' essere difficile il passaggio ad un sistema
architetturalmente differente, ma farlo senza nemmeno le
proprie applicazioni potrebbe essere troppo!

Devo ripiegare e reinstallare Linux, nel quale ovviamente
riesco a ricaricare velocemente i miei dati e le mie
applicazioni. Insomma, torno al punto di partenza.

Ma mi sono tenuto una partizione primaria per tornare a
sperimentare con OpenSolaris con piu' calma e direttamente
sul bare-metal.
Credo fermamente che OpenSolaris sia un sistema innovativo
e degno di nota, e che sia anche un'ottima dimostrazione di
cosa puo' fare l'OpenSource.

lunedì 28 dicembre 2009

OpenSolaris e scheda di rete Atheros AR8121

La prima installazione di OpenSolaris 2009.11 sul mio portatile mi ha portato ad una situazione dove solo la scheda di rete Wireless era funzionante, mentre quella wired (Atheros AR8121) risultata dispersa. Nemmeno l'utility dei driver era in grado di fornirmi il driver per la suddetta scheda. Dopo qualche ricerca ho trovato che il pacchetto che fornire i driver per la mia scheda è SUNWatge, dove ovviamente at sta per Atheros mentre ge per gigabit ethernet. Il problema è che OpenSolairs 2009.11 è al ramo di sviluppo snv 111, mentre il pacchetto di cui sopra richiede il 130.
E' stato quindi necessario installare l'aggiornamento dal repository di sviluppo di OpenSolaris, facendo avanzare il sistema fino a snv 130, per poi poter installare il driver della scheda di rete. Per fare questo ho anzitutto aggiunto il repository di sviluppo, l'ho impostato come repository di default, ed ho ordinato un image-update del sistema.

mercoledì 14 ottobre 2009

Installare KDE 4 su OpenSolaris

OpenSolaris è un sistema che mi sta affascinando ogni giorno di piu', ma da buon utente KDE mi trovo un po' spaesato con il desktop GNOME (il default su OpenSolaris), così ho cercato le istruzioni per installare il mio desktop preferito.
Inizialmente mi sono imbattuto nella pagina ufficiale di KDE su OpenSolaris, ma ahimé senza successo. Il problema, mi verrà spiegato poi, è che il repository IPS indicato non e' piu' disponibile, e quindi ho dovuto ripiegare su una versione di un altro repository.
I comandi da lanciare nel terminale di un OpenSolaris 2009.06 sono i seguenti:

pfexec pkg set-authority -O http://solaris.bionicmutton.org:10000 bionicmutton
pfexec pkg refresh
pfexec pkg install qt
pfexec pkg install KDEBase-apps KDEgdm-integration