- si tutela il lavoro del docente stesso (la produzione dei lucidi) in modo che nessun altro docente/studente possa rielaborarlo senza autorizzazione;
- si tutela la diligenza degli studenti, che solo partecipando alle lezioni possono entrare in possesso della password.
Parlo di tranello perché in realtà la protezione dei documenti con password è a mio avviso controproducente. Nell'era dell'informazione libera (si pensi solo a Wikipedia) l'accesso alle informazioni non dovrebbe essere limitato ai soli studenti in corso. E' facile immaginare studenti di altre facoltà o semplicemente già laureati che, per meglio apprendere o ripassare determinati argomenti, siano interessati a documenti di altri corsi/professori. Non consentire la condivisione della conoscenza rappresenta, in particolare per le università, una forte limitazione nonché un controsenso. Inoltre il valore aggiunto per gli studenti non dovrebbero essere le dispense, ma le spiegazioni e la disponibilità del docente. In altre parole, le tasse pagate dagli studenti dovrebbero tutelare la presenza dei docenti e la loro disponibilità, nonché la disponibilità di supporti didattici particolari (computer, proiettori, ecc.), e non di semplici dispense.
Sarebbe quindi opportuno che i docenti, qualora volessero tutelare le proprie dispense, iniziassero a rilasciare le stesse con licenze appropriate (ad es. Creative Commons, GNU, ecc.). Questo garantisce ai docenti la proprietà delle dispense, nonché permette di limitare gli eventuali usi di porzioni delle stesse, e allo stesso tempo permette agli studenti di avere accesso libero alle stesse.
Così facendo si arriverebbe ad una situazione ove:
- il lavoro dei docenti è correttamente tutelato da una appropriata licenza;
- la diligenza degli studenti viene comunque premiata: gli studenti vogliosi di apprendere e che non esitano a consultare materiali didattici differenti risulteranno meglio preparati di altri.
Ci sono poi degli effetti collaterali nel rilasciare pubblicamente le proprie dispense: i docenti risultano più stimolati a produrre documenti completi, chiari e accattivanti, cosa che chiaramente è meno sentita nel caso di documenti mantenuti privati all'interno di un corso. E, nella migliore tradizione OpenSource, un simile approccio favorisce una maggiore produzione di commenti e correzioni da parte degli studenti.
Invito quindi gli studenti degli atenei dove vengono rilasciate dispense protette da password a ribellarsi e a richiedere la disponibilità del materiale didattico sotto licenze che ne tutelino gli autori ma che non vincoli la fruibilità del materiale stesso.
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