lunedì 30 giugno 2008

Ritorno all'ovile...

Questo fine settimana sono andato ad allenarmi presso il campo della Compagnia Arcieri Re Astolfo di Carpi, la mia compagnia di arcieri per la quale gareggiavo anni fa. Infatti, dopo qualche mese di tentativi solitari, ho deciso di chiedere nuovamente al mio allenatore, Ugo, di aiutarmi a ritrovare la postura di tiro corretta. La mia non è stata una decisione improvvisa: avevo deciso il giorno stesso in cui ho ripreso in mano l'arco di tornare a farmi allenare da Ugo, solo che volevo prima verificare il tempo che potevo dedicare con continuità all'arco, e rimettere un po' in movimento i muscoli per arrivare da Ugo abbastanza abile per modifiche ed esperimenti.

La voléé di prova a 30 mt. è stata un po' disarmante: ho perso una freccia che è passata attraverso il paglione! In tutto ho tirato circa 80 frecce il sabato, e 100 la domenica, tutte a 50 mt. Il sabato le rosate erano mostruosamente aperte (con qualche fuori bersaglio a destra), mentre la domenica ho avuto buone voléé, anche se qualche freccia mi è scappata mentre scendevo.

Le mie aspettative su Ugo non sono state disilluse: non solo si è detto disponibilissimo ad aiutarmi, ma dopo qualche primo aggiustamento delle spalle, mi ha fatto recuperare il mirino in orizzontale. Era da anni che avevo il mirino estremamente a sinistra, e da due giorni ho nuovamente il mirino allineato con la finestra dell'arco! Come dire: Ugo ci sa veramente!

A livello tecnico, ecco i punti su cui abbiamo lavorato:
  • la spalla dell'arco: deve essere incastrata bassa ma non deve spingere per contrastare l'arco, bensì deve rimanere immobile mentre l'arco la spinge indietro.
  • il gomito dell'arco: deve essere ruotato per incastrare il braccio, occorre sentire il tricipite in tensione.
  • le dita della corda: devono prendere saldamente la corda, incastrandola nella piega della prima falange anche sul medio (quindi il callo che io ho su tale dito, e che si trova dietro la piega della prima falange, non va bene). Da quando vengono posizionate sulla corda devono rimanere salde in quella posizione, in particolare l'anulare deve fare forza e il medio ne deve fare molta meno di quella che fa ora. Inoltre quando alzo l'arco non devo ruotare la mano, cosa che al momento mi porta ad avere l'indice ad unico sulla corda. Per fare questo devo riuscire ad alzare l'arco con il braccio della corda e la mano che diventano un pezzo unico.
  • la spalla della corda non deve scendere e risalire: probabilmente per fare forza e tenere le spalle basse io cercavo di abbassare la spalla destra spingendola indietro. Invece occorre aprire le spalle in linea, occorre allargarsi mentre apro l'arco, per poi arrivare in posizione di ancoraggio.
  • chiudere bene il gomito della corda: comprimere il gomito della corda e tirare indietro di decisione con la scapola.
  • la mano dell'arco deve tenere le dita chiuse a pugno, ma la sua posizione va abbastanza bene.
  • il clicker se lo si guarda è meglio.
Unitamente a questo abbiamo abbassato il libraggio dell'arco, agendo sulle precaricache dei flettenti. Quindi ora continuo a tirare con i miei Sky-Beiter, che però ora tutti scarichi sviluppano 42 libbre. Inoltre abbiamo portato avanti il clicker di una tacca.
Un altro piccolo problema che abbiamo notato è che al momento del rilascio, ma mano dell'arco si apre di scatto per lasciar passare l'arco, per poi richiudersi; forse è un problema di dragona che va allungata un poco.

Nonostante il gran numero di cose da fare, sono soddisfatto dell'allenamento. Questa settimana avrò diversi impegni che mi impediranno di allenarmi costantemente, ma cercherò di riprendere nel fine settimana e con trazioni a casa. A tal proposito proverò ora a montare anche il mirino, per meglio simulare il tiro.

Sono soddisfatto, speriamo di continuare sempre su questa strada.

Puntualmente in ritardo

Anche questa mattina Gigetto, il treno che collega Modena a Sassuolo, si è presentato alla stazione di Casinalbo in ritardo di ben 14 minuti, ritardo che sta avvenendo spesso negli ultimi mesi.
Non solo: le sbarre del passaggio a livello si sono abbassate già 4 minuti prima che il treno arrivasse, bloccando il traffico e creando un ingorgo sull'incrocio con la via Giardini.

Inutile aggiungere che i monitor montati in stazione, e che erano preposti ad indicare ritardi e problemi sulla tratta ferroviaria, sono spariti, forse perché distrutti o addirittura smontati da qualche vandalo.

Continuiamo a pagare un servizio utile che non viene gestito in un modo decente.

sabato 14 giugno 2008

Flippaut 2005


Ho ritrovato alcuni video del concerto di Bologna, Flippaut 2005, dove fra gli altri si sono esibiti i Prodiy e gli Audioslave.
Una bellissima giornata passata in compagnia della mia cara amica Monica.
Magari si riuscisse a ripetere un'esperienza simile!

venerdì 13 giugno 2008

Non attraversare le rotaie!

L'altra sera è capitato un fatto curioso mentre guardavo fuori dal finestrino del treno, fermo nella stazione di Formigine in attesa dello scambio con quello proveniente da Modena. Ho visto un ragazzo extra-comunitario che attraversava di corsa i binari per salire sul mio treno, senza passare quindi dal regolare sottopassaggio. Inutile dire come l'operazione sia pericolosa, e se non fosse così non ci sarebbe appunto un sottopassaggio. Sulla piattaforma c'erano due controllori, che però erano girati di spalle e quindi non hanno visto l'accaduto.
E invece sopresa: una volta partito il treno, uno dei due controllori di cui sopra si è rivolto al ragazzo sgridandolo per aver attraversato i binari.

Una buona azione dei controllori!

Almeno in parte.

Ebbene si, perché il controllore (che a questo punto aveva visto la scena), non si è preoccupato di controllare il biglietto del ragazzo, il quale avendo passato le rotaie correndo si era ben guardato da passare vicino all'unica macchinetta obliteratrice presente in stazione.
Non voglio essere frainteso, il controllore ha fatto benissimo ad ammonire il ragazzo circa il rischio corso attraversando le rotaie, ma un controllo sulla regolarità del diritto di viaggio del ragazzo avrebbe completato l'opera.

Questo mi fa anche pensare che, nel caso specifico, se fosse realmente successo qualche cosa avremmo avuto un grave incidente, il rimorso sicuro di controllori e macchinisti e tutto per colpa di un viaggiatore maleducato ed illegale.

Carte di credtio ricaricabili: ricariche sopra l'1%!

Oggi mi sono recato in banca per ricaricare una carta di credito ricaricabile che uso per vari acquisti su internet. Ebbene, con mio disappunto, l'operazione di ricarica mi è costata 2 euro! La cifra non è sicuramente alta, ma cozza contro l'idea che ho io di carta di credito ricaricabile.
Una carta ricaricabile dovrebbe essere usata per acquisti momentanei, senza lasciarvi sopra un credito elevato (altrimenti tanto varrebbe prenderne una normale). Se sulla carta di credito vengono lasciati i soldi realmente necessari, e non una cifra esorbitante, in caso di smarrimento, furto o individuazione del numero, i danni saranno limitati. Ora qual'è una cifra modesta da lasciare sulla carta? A mio parere dai 400 ai 2000 euro, a seconda del momento e delle spese da affrontare. Questo però significa che l'operazione di ricarica costa dal 5% all'1% dell'importo sulla carta, che è effettivamente una cifra piuttosto alta, soprattutto in considerazione del limitato lavoro necessario per la ricarica. A questo poi si deve aggiungere che, come in tutte le carte prepagate, la ricarica conferisce di fatto alla banca in anticipo su spese che verranno fatte in futuro.

martedì 10 giugno 2008

Demone dhcpd su Ubuntu: trovare gli errori nella configurazione

Una cosa abbastanza strana nell'installazione del demone DHCP in Ubuntu Linux è che lo script di avvio del demone utilizza l'opzione -q, che impedisce ai messaggi di errore di essere visualizzati. In altre parole, se c'è un errore nel file di configurazione dhcpd.conf, al riavvio/reload della configurazione non verrà mostrato il punto dove si ha l'errore, ma solo il fatto che è presente un errore (generico).

E' sufficiente editare il file /etc/init.d/dhcpd3-server e, all'interno della funzione rimuovere il flag test_config()-q dalla linea che invoca il demone dhcpd3, facendola corrispondere alla seguente:

/usr/sbin/dhcpd3 -t -cf $CONFIG_FILE