Domenica scorsa si è tenuta a Modena la gara indoor dell'Aquila Bianca, e così al pomeriggio sono andato con la mia ragazza a fare un giro per vedere un po' come si svolgono le competizioni adesso (sono circa 8 anni che non partecipo ad una gara).
E' stato molto emozionante, anche perché ho rivisto un sacco di persone di cui avevo perso notizie. Ho speso buona parte del tempo a fare pubbliche relazioni più che a guardare gli atleti tirare, e mi ha fatto molto piacere che tutti mi abbiano incitato a tornare sui campi di gara (anche se ritengo sia ancora presto). Mi ha chiaramente fatto anche molto piacere vedere il mio primo allenatore e la sua famiglia, nonché ritrovare tanti vecchi compagni di allenamenti.
Non ho poi potuto fare a meno di notare come, oggi, i più giovani siano già dotati di equipaggiamento all'ultimo grido, e non parlo di tecnologia, quanto di moda. Sono rimasto infatto sorpreso di vedere quante faretre della Angel vi erano sulla linea di tiro, e quante di queste erano portate da ragazzi. Ora, essendo io cresciuto con la scuola del "quel che non c'è non si rompe", ho sempre dedicato più attenzione ai materiali (sempre di primissimo ordine, grazie ai sacrifici dei miei genitori) che non alla moda. Inoltre, ricordo che all'epoca l'unico atleta che conoscevo e che aveva una faretra della Angel era Andrea, l'unico degno di portare un simile oggetto. E nonostante dica tutto questo, anche io alla fine ho ordinato una simile faretra, ma mentre io l'ho ordinata dopo anni di tiro, valutando attentamente la spesa e dicendo esplicitamente che non merito una simile faretra (e lo penso realmente), non mi capacito di questa diffusione alla moda fra i più giovani. Sicuramente è una para mentale, se si pensa che è solo una faretra, ma forse è anche questo un indice di come i giovani stiano perdendo il valore degli oggetti e dei sacrifici per averli.
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