martedì 27 gennaio 2009

Rape

In questi giorni, purtroppo, si fa un gran parlare di casi di stupro.
Ritengo che questo sia senza dubbio uno dei peggiori crimini che si possano commettere, non solo perché non portano alcun vantaggio concreto a chi lo esegue, ma perché mortificano in modo disumano chi lo subisce.
Visti gli accadimenti degli ultimi giorni, che vedono coinvolti sempre persone straniere come esecutori, diverse persone hanno espresso il loro disdegno nel continuare a dare asilo e opportunità a persone extracomunitarie. E da qui a scivolare sul razzismo si fa presto.
Ebbene, non credo che di reale razzismo si tratti, quanto di una forma di rigetto per un crimine così orrendo, che già fa male quando viene messo in atto da connazionali, ma ci fa sentire ancora più raggirati se fatto da stranieri. E temo che il motivo per il quale questo fenomeno non si arresta sia il senso di impunità che si ha in Italia. Dopotutto la maggior parte di questi stupratori è gente priva di valori affettivi e materiali, quindi finire in carcere (ammesso che venga presa) con un tetto di cemento (e non di cartone) sopra alla testa e un pasto garantito non può certo minare la loro vita. Anzi, in certi sensi rappresenterebbe forse un miglioramento temporaneo delle condizioni quotidiane. E dico temporaneo perché ho l'impressione (ma non la certezza) che queste persone non passino il tempo dovuto in carcere. E soprattutto, anche ammesso che lo passino, servono forse da esempio per gli altri aspiranti malintenzionati? Credo che si debba dare un segnale molto più forte, un segno evidente dei rischi che si corrono a infrangere in un simile modo la legge e a rovinare la vita di gente comune.

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