Come si puo' leggere da un post di Mark Shuttleworth la prossima release di Ubuntu verra' distribuita con applicazioni basate su Qt all'interno del cd di installazione. L'idea di fondo e' buona: si apre la strada a configurazioni Qt-based e binding per far convivere una applicazione Qt all'interno del desktop Gnome come fosse una applicazione nativa. Va notato che si parla di applicazioni Qt, non KDE, che sono a loro volta uno "strato" sopra quello normale delle applicazioni Qt. Cio' significa anche che, nel breve termine, e' piu' facile vedere integrata una applicazione Qt pura che una KDE, anche se lo stesso Mark non esclude che in futuro le applicazioni KDE, forti dei nuovi binding Qt, possano integrarsi meglio con il desktop Ubuntu.
La notizia e' sicuramente positiva, poiche' una maggiore adozione di Qt non puo' che incidere positivamente su KDE, che potrebbe essere brutalmente considerato il "Qt-desktop". Tuttavia penso che le ragioni dietro a questa scelta da parte di Canonical non siano cosi' Open Source come le si vuole vendere. Anzitutto non capisco perche' spingere per questa integrazione Qt quando KDE ha sempre aderito agli standard OpenDesktop; sarebbe sicuramente meglio che entrambi i desktop aderissero appieno agli standard per una maggiore interoperabilita'. Analoga considerazione puo' essere fatta nei confronti delle impostazioni utente e della configurazione di entrambi i desktop. Ma ancora non mi convince il fatto che questo processo di integrazione sia rivolto a Qt e non a KDE. Ubuntu vuole avvicinarsi al mondo Nokia, grande sostenitore di Qt? Non posso poi fare a meno di notare che questa apertura verso il mondo Qt arriva proprio nel momento "vivo" della migrazione a GTK+3 e al relativo desktop Gnome 3, e anche se Mark specifica nel suo post che non si tratta di una critica a Gnome/GTK+, penso che questa cosa non sia completamente scorrelata.
Infine non bisogna dimenticare che, mentre KDE ha sempre cercato di lavorare in modo compatibile con GTK+, lo stesso non vale per Gnome. Da un certo punto di vista KDE e' sempre risultato piu' aperto alle altre realta', basti pensare che molti widget di Plasma sono stati portati verso altre piattaforme, o che esiste la possibilita' di applicare temi specifici alle applicazioni GTK+ sotto KDE (non sono a conoscenza di un'analogo sistema sotto Gnome); Gnome dall'altra parte e' sempre stato molto GTK+ centrico, e anche per motivi ideologici (si vedano i commenti di Stallman e l'idea dietro all'intero progetto) e' sempre stato riluttante ad accettare lavori "esterni".
Francamente non riesco a giudicare pienamente positiva questa notizia, ma devo anche riconoscere che Ubuntu ha la potenza, la diffusione e il bacino di utenti tale per smuovere le comunita' verso una vera integrazione, obbiettivo fallito miseramente in passato. Vedremo in futuro se questi sforzi saranno a vantaggio esclusivo di Canonical/Ubuntu o se forniranno qualcosa di utile anche agli sviluppatori.
La notizia e' sicuramente positiva, poiche' una maggiore adozione di Qt non puo' che incidere positivamente su KDE, che potrebbe essere brutalmente considerato il "Qt-desktop". Tuttavia penso che le ragioni dietro a questa scelta da parte di Canonical non siano cosi' Open Source come le si vuole vendere. Anzitutto non capisco perche' spingere per questa integrazione Qt quando KDE ha sempre aderito agli standard OpenDesktop; sarebbe sicuramente meglio che entrambi i desktop aderissero appieno agli standard per una maggiore interoperabilita'. Analoga considerazione puo' essere fatta nei confronti delle impostazioni utente e della configurazione di entrambi i desktop. Ma ancora non mi convince il fatto che questo processo di integrazione sia rivolto a Qt e non a KDE. Ubuntu vuole avvicinarsi al mondo Nokia, grande sostenitore di Qt? Non posso poi fare a meno di notare che questa apertura verso il mondo Qt arriva proprio nel momento "vivo" della migrazione a GTK+3 e al relativo desktop Gnome 3, e anche se Mark specifica nel suo post che non si tratta di una critica a Gnome/GTK+, penso che questa cosa non sia completamente scorrelata.
Infine non bisogna dimenticare che, mentre KDE ha sempre cercato di lavorare in modo compatibile con GTK+, lo stesso non vale per Gnome. Da un certo punto di vista KDE e' sempre risultato piu' aperto alle altre realta', basti pensare che molti widget di Plasma sono stati portati verso altre piattaforme, o che esiste la possibilita' di applicare temi specifici alle applicazioni GTK+ sotto KDE (non sono a conoscenza di un'analogo sistema sotto Gnome); Gnome dall'altra parte e' sempre stato molto GTK+ centrico, e anche per motivi ideologici (si vedano i commenti di Stallman e l'idea dietro all'intero progetto) e' sempre stato riluttante ad accettare lavori "esterni".
Francamente non riesco a giudicare pienamente positiva questa notizia, ma devo anche riconoscere che Ubuntu ha la potenza, la diffusione e il bacino di utenti tale per smuovere le comunita' verso una vera integrazione, obbiettivo fallito miseramente in passato. Vedremo in futuro se questi sforzi saranno a vantaggio esclusivo di Canonical/Ubuntu o se forniranno qualcosa di utile anche agli sviluppatori.
Nessun commento:
Posta un commento