Miguel de Icaza ha pubblicato un post per me controverso in difesa del selfie-stick. Un selfie-stick altro non è che una "bacchetta" rigida da applicare al proprio telefono o fotocamera, il quale consente una impugnatura semplificata per l'autoscatto (selfie). Niente di nuovo per chi è abituato ai cavalletti da macchine fotografiche, che già da parecchi anni disponevano di una simile funzionalità.
Giustamente Miguel fa notare la necessità di una opportuna licenza delle fotografie scattete, cosa che giustifica l'uso della tecnica "selfie". E ancora piu' giustamente si fa notare come spesso si non voglia chiedere ad un passante di fare una fotografia con un dispositivo tanto personal come il proprio smartphone.
Ma per chi come me è cresciuto con la concezione dell'autoscatto (si, quando si metteva la macchina fotografica su un muretto, tavolino, o altro) e della foto fatta dai passanti, le argomentazioni di Miguel appaiono ridicole.
Possibile che la nostra società sia finita in questo baratro nel quale è piu' importante condividere la foto che il momento del farla?
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