mercoledì 14 aprile 2010

DisastrOSX

Generalemente non mi lascio guidare da motivazioni non tecniche quando devo valutare un sistema operativo o una tecnologia. Però devo ammettere che nel tempo mi si è sviluppata una sorta di allergia ai prodotti Apple, specialmente al suo sistema operativo OSX (qualsiasi tipo di gattaccio specifico).
L'Apple ha seguito le orme di altri progetti e prodotti, creando una versione sempre piu' semplificata del suo sistema in modo da far sentire a proprio agio utenti trattati sempre piu' da utonti.
Lavorando con degli OSX ho trovato diversi problemi non compatibili con la filosofia e la mentalità Unix. Ad esempio il fatto che una configurazione di rete con DHCP e indirizzo manuale non consente di specificare il gateway da usare se il DHCP non funziona. Dopotutto l'utonto non è abbastanza ferrato per sapere questi dettagli, quindi anche un amministratore non deve poter impostare agilmente un computer affinché possa lavorare come una vera workstation.
Vogliamo poi parlare dei vendor di periferiche? Spesso obbligano gli utenti a collegare solo una periferica di un tipo (i driver degli scanner Epson ne sono una prova), come che se l'utonto non possa essere così tonto da voler collegare apparati ridondanti.
Insomma, tutta la potenza di una workstation Unix e tutta la non flessibilità di un PC DOS. Chissà se l'Apple, invece che usare l'effetto sanguisuga sulla comunità OpenSource si fosse interessata maggiormente alle esigenze degli utenti e degli sviluppatori dove sarebbe OSX oggi. Non posso fare a meno di pensare a cosa sarebbe successo a progetti come Gnome e KDE se avessero avuto un feedback sostanzioso dalla casa della mela.

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